05/02/14 Prima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare
“Con il cibo non si gioca” è sicuramente tra le prime regole che ci sono insegnate da bambini. Oggi, però, questo concetto merita di essere ribadito a gran voce: perché è vero, la maggior parte di noi smette intorno ai 5 anni di lanciare munizioni di pane a tavola, eppure spesso ci dimentichiamo del punto cardine della lezione: il rispetto per gli alimenti. E così sprechiamo.
Lo facciamo spesso a quanto pare. Secondi i dati pubblicati dalla Fao, promotrice dell’iniziativa Save Food, ogni anno quasi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nel bidone dell’immondizia, circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. E noi italiani non siamo certamente senza colpe: lo spreco tricolore annuale ammonta a 6,5 milioni di tonnellate, pari a 108 chilogrammi pro-capite. Certo, meno della media europea, che sale a 180 chilogrammi, ma questo non può esimerci dal prendere provvedimenti.
E allora l’Italia rilancia decretando il 5 febbraio Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.
Ognuno di noi, nel piccolo della propria cucina, può incominciare a contribuire attivamente alla causa. Ecco un semplice decalogo per ridurre considerevolmente i passaggi diretti tra frigo e immondizia.
1) La lista della spesa funziona sempre
Prima di lanciarsi tra le corsie del supermercato spingendo il carrello a mo’ di ariete medievale, assicuratevi di aver portato a termine un’accurata ricognizioni di ciò che è già custodito nel vostro frigorifero. Segnate che cosa manca all’appello su un foglietto e ricordatevi: la spesa si fa per mangiare, non per accumulare bollini. Se poi vi accorgete di avere in casa qualcosa che no, non mangerete mai, nemmeno sotto tortura… regalate. Agli amici, ai parenti, ai vicini di casa o (perché no?!) a qualche ente caritatevole.
2) Il troppo stroppia anche al supermercato
Evitate di comprare più del necessario: supermercato, fruttivendolo e macellaio di fiducia non hanno alcuna intenzione di abbandonarvi, e non siete tenuti ad accumulare provviste come mammiferi pre-letargo. Acquistate le quantità di cibo che sapete di poter consumare nel breve periodo. Per i single, la soluzione più pratica si chiama monoporzione. Le altre soluzioni (matrimonio o convivenza) sono decisamente più complesse.
3) Check-up completo al frigo
Preoccupatevi della salute del vostro amato elettrodomestico, controllandone guarnizioni ed efficienza. La temperatura interna deve sempre rimanere tra 1 e 5 gradi, soltanto così gli alimenti potranno essere conservati a dovere.
4) Nella dispensa, ordine e disciplina
Biscotti, pasta e affini devono essere conservati in un luogo asciutto (e le confezioni, una volta aperte, devono essere accuratamente richiuse). Nel frigorifero, è consigliabile riservare il piano più alto ai latticini, quello intermedio ai cibi già cotti e ai salumi. In basso, largo a carne, pesce e cibi crudi, sempre ben distanziati gli uni dagli altri. Usate i cassetti per frutta e verdure; e le mensoline laterali per le uova.
5) Parola d’ordine rotazione
Proprio come nei supermercati, cercate di disporre gli alimenti sui ripiani secondo la propria data di scadenza, lasciando davanti quelli che devono essere consumati prima. Questo piccolo stratagemma vi aiuterà a non ritrovare sul fondo del frigorifero il formaggio francese dello scorso Natale.
6) Preferibilmente: l’avverbio fa a differenza
Prestate ben attenzione alle parole. Perché la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” che su certi imballaggi anticipa la data di scadenza non è una pura formalità. Significa che al sopraggiungere del giorno indicato non dovete bruciare su pubblica piazza confezione e contenuto: piuttosto, ricordatevi che quell’alimento incomincerà a perdere progressivamente le proprietà organolettiche (gusto, profumo, etc).
7) Un biglietto per il freezer
Carne, pesce, pasta fresca e pane tendono a deperire velocemente, anche se conservati nel frigorifero. Se non avete pranzi o cene in vista, meglio trasferire tutto quanto nel freezer: una volta congelati, questi alimenti dureranno molto più a lungo. Per scongelarli, poi, basta un po’ di pazienza. O un forno a microonde.
8) Il lato buono del bis
Anche a tavola, non fatevi vincere dall’ingordigia. Meglio che la pietanza avanzi in teglia o in pentola, e non nel piatto: in questo modo sarà più facile (e igienico) riscaldarla in un secondo momento. La pausa pranzo in ufficio del giorno successivo, per esempio, potrebbe essere l’occasione giusta.
9) Creatività, ricettari e app
Ammettiamolo, consumare proprio tutto quanto resta comunque complicato. E allora approfittatene per esercitarvi in vista di una prossima partecipazione a MasterChef. Rispolverate i volumi della nonna e cercate la ricetta che fa per voi, pardon, per i vostri avanzi: in alternativa, potete chiedere aiuto al vostro smartphone. Ci sono preziose app come Ricette al Contrario e Big Oven che possono suggerirvi la soluzione più facile – e gustosa – contro ogni tipo di spreco. Basta digitare gli ingredienti di cui siamo in possesso e darsi da fare ai fornelli. Buon appetito.
10) Datevi al giardinaggio
Se ancora vi resta qualche rimasuglio di cibo qua e là, pensate alle vostre amiche piante. Trasformare gli avanzi in preziosissimo concime è possibile: basta gettare tutto quanto – per esempio – in un tritarifiuti, aggiungere un po’ di fertilizzante ricco di potassio e fosforo e attendere qualche mese. L’unico verde che avete in casa è un vaso di gerani di plastica? D’accordo. In questo caso provvedete almeno alla raccolta differenziata dell’umido.